Pubblica postRingrazio Andrea Mensa per aver scritto l’articolo di seguito riportato (in blu) e da me commentato, perchè mi permette di cogliere i famigerati “tre piccioni con una fava”: con un unico articolo si possono chiarire gli errori di Barnard, gli errori più comuni dei “complottisti” e le superficialità di alcuni “negazionisti”.
DI ANDREA MENSA
Avete dato ampio spazio a Paolo Barnard (“Il più grande crimine”) che su un blog può propinare le sue idee senza contradditorio, senza nessuno che gli contesti, come le scrive, le sciocchezze che scrive. Sarebbe un bell’esercizio, contestargliene una per una, ma 62 pagine contengono troppe frasi per produrre una qualsiasi risposta specifica , ad ogni frase, che non risulti troppo noiosa e defatigante da leggere. Anche perché occorrerebbe proprio partire dall’inizio, quando afferma che il dollaro è
moneta sovrana a ricordargli che non è vero, e che essa appartiene alla FED, che li impresta, e non né al governo né al popolo statunitense.
Standing ovation! Sottoscrivo in pieno e, a tal proposito, consiglio la visione di questo documentario (prometto che è tutt’altro che noioso!).
Generare e tenere sotto controllo la massa monetaria, farsi carico delle perdite dovute alle contraffazioni, resistere alle richieste dei politici, che per farsi benvolere (ed essere rieletti) vorrebbero poter dare tanto a tutti senza chiedere mai nulla, è una attività non da poco.
Sottoscrivo in pieno: si chiama esercizio della “Sovranità Monetaria” ed è alla base della Sovranità di un Paese.
Una volta, quando il
denaro conteneva il suo valore ( in oro o argento ) parlare di sovranità monetaria aveva un senso. Oggi invece è semplicemente una attività, specialistica finchè si vuole, ma una attività e per nulla facile da svolgere.
Quindi perchè non avrebbe più senso parlarne? Vabbè…
Si porta sovente l’esempio di Auriti e del Simec, ma nessuno dice dove sarebbe finito questo signore se qualcuno avesse coniato in proprio qualche quintale di Simec e fosse andato poi a spenderli a Guardialele. Ci avevate mai pensato ? da chi sarebbero poi andati i negozianti di Guardialele a farseli cambiare in euro per poter rimpiazzare le merci vendute ? ah… non lo sapete vero ? bene è invece una domanda che dovrebbero porsi tutti coloro che esaltano le varie “monete del popolo”. Non vi porto testimonianze di esperti fasulli che magari si sono creati le loro nozioni su libri vecchi di secoli. Io invito i lettori ad informarsi personalmente sulle poche affermazioni che faccio, ricavando poi il tutto con semplice ragionamento ed osservazione di quanto viviamo tutti i giorni. Buona lettura, comunque ,per chi ne abbia voglia.
Non capisco la necessità di fare del sarcasmo e di prendere in giro le persone che, invece, su questi temi si sono interrogate eccome! Scusa Andrea, ma tu l’hai mai visto un SIMEC? E’ una misura del valore (come una banconota ma non emessa da una banca) di proprietà del portatore con diversi metodi anti-contraffazione. Esattamente come le banconote, da questo punto di vista. Come esistono i falsi delle banconote, e si contrastano, allo stesso modo potrebbero esistere i falsi dei SIMEC che andrebbero contrastati. Problema, soluzione.
Forse Barnard non ha mai sentito parlare di come vengono assegnati i titoli di stato. Aste al ribasso, queste sconosciute, vero ? Tipo di asta a cui è consentito di partecipare solo a chi può garantire di soddisfare agli impegni presi, perché una volta aperte le offerte, e calcolata la media, le assegnazioni devono avvenire, ai prezzi convenuti. E funziona così: ogni partecipante può fare diverse offerte di quantità e prezzo in busta chiusa. Chi emette fissa la cifra richiesta e si aprono le offerte, quindi si accolgono le offerte ai valori maggiori fino alla somma offerta. Risulta ovvio che più è alta la richiesta e più il prezzo medio sarà alto, quindi l’interesse basso. Mi sa dire Barnard, perché le banche dovrebbero cercare di comprare titoli abbassando così l’interesse che possono guadagnarci sopra ? o i banchieri sono rincoglioniti, o semplicemente la cosa non funziona così. Ma questo Barnard non l’ha ancora capito. Perché dicono che il “quantitative easing” è uno strumento monetario eccezionale? Secondo Barnard è normale che le banche centrali comperino titoli del tesoro, ma allora dove sta l’eccezionalità ? altro esempio di incongruenza, che però non sussiste perchè non funziona così, checche ne dica Barnard. E potrei proseguire anch’io per 62 pagine e più a mostrare l’incongruenza di quanto afferma.
Adesso ci sono alcuni punti che vanno chiariti, prima di iniziare il discorso vero. Perché esiste una “banca centrale” autorizzata a “battere moneta”? Forse nessuno vi ha mai detto che il lavoro più gravoso e costoso di chi batte moneta è combattere la contraffazione.
A dire il vero sì: mi risulta una delle tante attività più “gravose” a loro carico. Tanto che fanno di tutto per limitare fino ad arrivare a una futura completa eliminazione della
moneta cartacea. Semplicemente perchè quella elettronica sarebbe più comoda e molto più difficile da “contraffare”.
Costoso perché ogni banconota contraffatta è una perdita di tale valore per la banca centrale,
Non solo per la banca centrale direi, ma per la Collettività, dal momento che ogni banconota falsa genera un danno o inflazione.
poi perché le risorse impegnate in tale lotta sono ingenti e costose. Ma non se ne sente parlare, perché ? semplice. Se si pubblicizzasse tutte le falsificazioni che vengono scoperte, ci sarebbe il grande rischio che le persone perdano fiducia nel
denaro, cosa che porterebbe alla scomparsa del
denaro stesso con conseguenze catastrofiche per gli scambi e per l’economia in genere.
Questo sì che è un punto eclatante! Quindi il sistema monetario attuale è basato principalmente sulla fiducia. Perchè? Semplice: perchè il denaro in realtà rappresenta il “possesso di un debito” quindi è una sorta di paradosso. Se le persone perdessero fiducia nelle Banche (più difficilmente nel denaro…) correrebbero in banca a ritirarlo, si verificherebbe una “corsa agli sportelli” e sarebbe un disastro. Tutto questo si potrebbe evitare semplicemente adottando una moneta che svolga la propria funzione di “misura del valore” senza essere un paradosso e senza generare debito un debito di ammontare sempre superiore. In altre parole, senza essere una “truffa legalizzata”. Per approfondimenti si veda quest’altro documentario (perfino meno noioso e più breve del primo, ri-promesso!)
Tutti coloro che propagandano “monete del popolo” o simili, non si sono mai domandati cosa farebbero in caso di contraffazione a grandi volumi.
La stessa cosa che già fa la Banca Centrale: adozione di metodi anti-contraffazione.
È ovvio che finché una
moneta locale è usata da poche anime, nessuno riterrebbe economico investire in matrici e tutto quanto occorre per falsificare, ma come i volumi di tali monete dovessero crescere, andrebbe anche previsto che fare in caso di elevata contraffazione. Ci hanno mai pensato ?
E’ come chiedersi cosa farebbe la “Apple” se comparissero i primi virus per i sistemi Mac, semplice: gli antivirus.
E non venite a raccontarmi la favola delle monete auree, o comunque con valore intrinseco. Avete mai pensato, in caso cominciassero a circolare, quanto facile sarebbe limare il bordo e ricreare la zigrinatura ? sarei capace di costruirla in casa una macchinetta per fare ciò, al che potrei passare la giornata a raccogliere monete, “alleggerirle” e spenderle nuovamente. E a fine settimana ritrovarmi col mio bel sacchettino di polvere d’oro. Oppure mai sentito parlare di tungsteno ? ci hanno fatto persino i lingotti con cui hanno bidonato banche centrali !! Allora tanto vale far circolare banconote, così è più facile, quando insorga una fonte di falsificazione, cambiare formato, disegno, fare una nuova emissione, insomma, e questo è il modo più classico di combattere la falsificazione, proprio perché occorre molto tempo ai falsari per riprodurre una nuova banconota.
Sottoscrivo in pieno: il valore intrinseco per una moneta non è un pro, ma un contro.
Ma allora è una truffa! Una banconota vale in carta e inchiostro 1 cent e magari vale 50 €. No, non c’è alcuna truffa perché le banconote, come tutto il
denaro, viene imprestato. La banca da a Caio una banconota che vale 0,01 ma di valore facciale 50. Caio paga della merce del valore di 50€ a Tizio con quella banconota , e Tizio paga a ….. finchè Caio deve dare della merce, per riavere la banconota da 50€. A quel punto la rende alla banca dando un pezzo di carta che vale 0,01 ma che gli cancella un debito di 50€.
Vero.
Si lo so c’è tutto il discorso degli interessi, ma lo vedremo dopo. Qui punto l’attenzione sul fatto che, quando si tratta di prestiti, non c’entra assolutamente nulla il “quanto vale” ciò che ricevo, cioè il suo valore intrinseco, mentre invece interessa il “che valore gli attribuisce il mercato” ovvero quanto valore in merci potrò acquistare con quella cosa che ho avuto in prestito. Tanto quando la rendo vale l’operazione inversa, no ? Beh, ovvio però che se il valore intrinseco fosse superiore al valore facciale, non renderei sicuramente lo stesso oggetto, ma, ad esempio lo fonderei, venderei il metallo che avrebbe un valore superiore a quanto mi è stato imprestato. Ma nessuno produrrà mai
denaro con valore intrinseco SUPERIORE al valore facciale.
Valore attribuito dal mercato altrimenti noto come “valore indotto”…
C’è poi la banca. La maggior confusione che viene fatta a proposito di questa istituzione, è relativa al
denaroche essa ha o che essa crea. Non mi stuferò mai di dire e ripetere fino alla noia, e chi non ci crede vada a passarsi qualche tempo in una banca, ma non in una filiale, ma nella ragioneria della sede centrale, e così potrà rendersi conto di come funziona. La banca va considerata come l’insieme di due parti, con compiti ben precisi. Una parte è una normale società, sovente una S.p.A., che quindi ha delle entrate, delle uscite, delle proprietà, e quindi possiede e usa del
denaro. L’altra parte è quella che si occupa dei rapporti con la clientela e del
denaro della stessa. Essa gestisce ad esempio i conti correnti, e sulla base della quantità del
denaro raccolto, ne genera essa stessa, secondo dei multipli prestabiliti. Quindi CREA del
denaro, che però può SOLO imprestare. Non lo può SPENDERE perché altrimenti si comporterebbe come un falsario. Imprestare vuol dire che ciò che viene dato, deve essere reso, pertanto, come ho spiegato sopra, non ha nessuna importanza quale sia il suo valore intrinseco, ma quanto è importante è il quanto “valore” rappresenti. Questa attività genera degli utili (interessi, commissioni, ecc…) e questi utili non sono altro che le entrate della S.p.A..
Quindi il Sistema Bancario esercita la Sovranità Monetaria per conto dello Stato e genera degli utili (reddito da emissione monetaria o “signoraggio in senso ristretto”) che sono incamerati in una S.p.A. Dici niente…
Quanto sembra veramente difficile far capire è che chi riceve del
denaro in cambio di una prestazione, POSSIEDE quel
denaro, ne diventa proprietario, anche se esso è uscito da una banca come prestito, vuol dire che chi ha ricevuto il prestito lo ha speso, lo ha dato in cambio di un bene o di una prestazione, e dovrà dare prima o poi , a sua volta, un bene o una prestazione , per recuperare quel
denaro e poterlo rendere alla banca che glielo ha imprestato. Il
denaro che entra nella S.p.A. è il compenso per una prestazione, quindi è da essa posseduto. Ed è una contabilità completamente diversa dal
denaro creato e dato in prestito e dal
denaro versato sui conti correnti. È con tale
denaro posseduto che paga i dipendenti, le bollette, i locali, le tasse, ecc… ed è perciò che non mancherà mai il
denaro per pagare gli interessi. Perché la S.p.A. fa parte del mercato, e quindi il
denaro pagato come interessi continua a far parte del mercato, finché non venga reso come capitale. La cosa apparentemente assurda, ma reale, è che la S.p.A. si comporta nei confronti dell’altra sezione della banca, come un cliente qualsiasi, e quindi può, anzi (e la ragione la vedremo poi) DEVE avere un suo conto corrente presso di essa. E la ragione è che il
denaro che la banca richiede alla banca centrale, prestatore primario, versandolo sul proprio conto corrente costituisce la base (assieme al
denaro versato dalla clientela sui loro conti, ma che proviene comunque da altre banche e quindi generato con lo stesso sistema) su cui poi può essere generato il
denaro che viene imprestato (vedi sistema delle riserve frazionate), esso rappresenta anche la via che seguono le banconote fisiche, per passare dalla banca centrale emittente, alla cassaforte delle banche commerciali.
Il discorso fila, ma oltre al problema di cui sopra, ce ne sono almeno altri 3 che ti sfuggono…
Già. Le banconote ! e qui vediamo di sfatare un po’ di stupidaggini relative ai signoraggi vari. Finora ho parlato di
denaro, perché intendo tutto ciò che è usato e ha il valore del
denaro e come esso circola, quindi banconote, ma anche assegni, bonifici, conti correnti, ecc… Quanto occorre capire è che le banconote hanno valore SOLO quando sono uscite dalla cassaforte della banca. E qui non parlo della S.p.A., ma della sezione che si occupa della clientela. Infatti M1 è la somma di M0 e dei conti correnti bancari e postali, insomma di tutto ciò che è immediatamente spendibile, ma M0 ESCLUDE le banconote versate che si trovano all’interno della banca. La ragione logica è che se così non fosse, un versamento su c/c, che significa consegnare banconote e annotare il loro valore sul c/c, aumenterebbe M1 del valore del versamento stesso. Ma così non è , perché mentre l’importo delle banconote viene aggiunto sul c/c, tale importo viene tolto alle banconote che entrano. Pertanto tale operazione NON modifica M1. Ora, dato che le banconote all’interno di una filiale NON sono pari a tutto il
denaro versato sui c/c, ma solo sufficiente a coprire i normali flussi di cassa ( e quindi versamenti e prelievi), e che quantità superiori di banconote non avrebbero nemmeno ragione di esistere, se non per soddisfare le necessità di circolazione monetaria, è chiaro che non vi è un legame tra il
denaro e la quantità di banconote. Tanto più si usano pagamenti elettronici, carte di credito, bancomat, bonifici, ecc… e tanto meno servono banconote. Pertanto si vede che anche solo da questo particolare, tutto il discorso del signoraggio, cade miseramente.
Tranne la parte da me sottolineata (per la quale bisognerebbe prima capire cosa intendi per “discorso del signoraggio”, io per signoraggio intendo QUESTO che, come puoi verificare, purtroppo non cade per nulla) il resto lo confermo: le banconote sono “vettori di valore”, è come se “trasportassero” il valore espresso nei c/c: nel momento in cui ritiriamo una somma dal nostro c/c da un bancomat, questo viene trasferito sulle banconote che escono dal bancomat stesso. All’interno della Banca è come se le banconote non avessero valore. Ho scritto “è come se” perchè, per esempio, per un rapinatore ne avrebbero eccome, di valore. Infatti le Banche spendono enormi cifre in sicurezza per il trasporto e lo stoccaggio delle banconote. Anche per questo motivo spesso risulta economicamente più conveniente bruciarle per poi ristamparle all’occorrenza piuttosto che conservarle per poi riemetterle.
Detto questo, allora diventa chiaro con quale
denaro, le banche intervengono alle aste dei titoli di stato. Esse partecipano per soddisfare le richieste della clientela, e in proprio, ma con il
denaro della S.p.A. !!!!
Non col
denaro creato per essere imprestato, ma con quello “guadagnato” che pertanto è di sua proprietà.
Quindi col “reddito da emissione monetaria” o “signoraggio in senso ristretto” guadagnato gestendo la Sovranità Monetaria per conto dello Stato. Valore che, in condizioni diverse, potrebbe andare a vantaggio della Collettività piuttosto che di singole S.p.A.
Questa è l’altra enorme fonte di confusione in chi non ha mai capito come funziona una banca.
Vero.
A questo punto è inevitabile dover parlare della banca centrale. Come già visto, uno dei suoi compiti è quello antifrode, ovvero combattere la falsificazione del
denaro, e il perché vada combattuta lo vedremo in seguito. L’altro compito è quello di creatore primario di
denaro, sia che siano banconote che note o annotazioni. Ad essa lo richiedono se S.p.A. delle banche che ricevendolo lo versano sul proprio c/c come già visto dando il via alla creazione secondaria di
denaro. Esse pagano alla banca centrale un interesse su tale
denaro imprestato, che rappresenta le entrate della B.C. stessa con le quali paga i dipendenti e tutte le spese. Essa fornisce il
denaro come banconote, su richiesta delle banche commerciali stesse, o lo ritira da esse, quando le stesse ne abbiano in eccedenza. Succede anche che le banche commerciali abbiano presso la B.C. un deposito o c/c . La ragione di esso è che, come vedremo, la B.C. non soddisfa sempre e totalmente le richieste, pertanto accade che una banca commerciale preferisca depositare una eccedenza, per poterne disporre nuovamente in caso di bisogno immediato, piuttosto che renderlo, nel qual caso, di fronte ad una necessità dovrebbe sottostare alle limitazioni decise in quel momento dalla B.C. Un altro compito della B.C. è il controllo della liquidità. Il
denaro serve a permettere gli scambi. È ovvio che la quantità di
denaro circolante in un certo ambito geografico, deve essere proporzionato al numero e al valore degli scambi. Quando ci si trovasse con molto più
denaro destinato ad acquistare beni e servizi, di quanto essi valgano, si avrebbe una contesa che porterebbe ad un aumento dei prezzi, e quindi, conseguentemente ad una perdita di valore del
denaro stesso. Viceversa per il contrario, solo che mentre gli aumenti sono velocissimi non appena il mercato abbia la sensazione di tale eccesso di
denaro, per avere una diminuzione dei prezzi, occorre che ripetutamente ci debbano esser state merci e beni invenduti. Ma questo è un po’ un altro discorso.
L’importante ora è capire che più
denaro circola più è facile che i prezzi comincino a salire.
E’ evidente: si chiama inflazione.
Dato che il
denaro circolante è comunque TUTTO nato da un prestito, per limitare il
denaro in circolazione basta limitare o non soddisfare tutte le richieste. Questo controllo è quello che viene chiamato il guinzaglio, col quale è possibile limitare o aumentare le quantità richieste, ma non è possibile “spingere”, ovvero, soddisfatte TUTTE le richieste non è possibile immettere altra liquidità. Questa è la “trappola della liquidità” per la quale le banche centrali possono dare alle commerciali tutto il
denaro che esse possono richiedere, ma se non vengono concessi prestiti alla clientela, e quindi al mercato, tale liquidità non entra in circolazione. Quindi, l’altro strumento a disposizione è il tasso di interesse, con il quale si può rendere più o meno allettante il richiedere un prestito.
Il discorso fila e mi risulta corretto… solo non si capisce perché dovremmo farci mettere un “guinzaglio” da dei banchieri privati. Meglio di così il problema del signoraggio bancario non potevi spiegarlo!
Detto così appare una cosa abbastanza semplice, controllare la liquidità, perché non ho ancora accennato alla velocità di circolazione. Con una banconota da 50 € posso permettere un acquisto in un mese, ma, con la stessa banconota posso anche fare 10 scambi da 50€ in un giorno. La differenza tra un caso e l’altro è esattamente come se nel secondo, in cui la velocità degli scambi è molto più alta, ci fossero non 1 ma 10×30 (come i giorni del mese) banconote da 50 €. E la velocità di circolazione è una cosa che solo il feeling del mercato, l’attitudine delle persone al risparmio o alla spesa, determina.
Non solo: questa è influenzata anche da inflazione (troppo denaro in circolazione), euflazione (giusta quantità di denaro in circolazione) e rarefazione monetaria (carenza in denaro in circolazione la quale, paradossalmente, potrebbe determinare una riduzione ma anche un aumento dei prezzi). Tutte variabili attualmente in mano al Sistema Bancario quindi, in ultima analisi, a Banchieri Privati.
La B.C. la può solo rilevare con degli appositi mezzi di monitoraggio, agendo poi di conseguenza con gli strumenti a sua disposizione.
Come lo fa la BC potrebbe farlo anche un’altra entità purchè lo faccia -effettivamente- negli interessi della Collettività.
Ovvero , controllo della liquidità e tassi di interesse. Il grave della situazione attuale, tra parentesi, è che i tassi sotto lo zero non possono andare, e le richieste di prestiti latitano, almeno da parte di chi potrebbe averli possedendo garanzie sufficienti.
Sotto lo zero non possono andare perchè verrebbe a cadere l’equazione DEBT>MONEY la quale è alla base del “guinzaglio” di cui parlavi prima, e quindi alla base del potere del Sistema Bancario (o “signoraggio” in senso ampio).
Due parole devo spenderle su un mezzo “eccezionale” a disposizione della B.C. ovvero il “quantitative easing”. Esso è uno strumento “a tempo” che serve per impedire distorsioni del mercato in condizioni eccezionali.
Abbiamo visto come avvengano le assegnazioni dei titoli di stato. Ormai si fanno aste per poter pagare titoli in scadenza. Dato che i titoli possono avere diverse scadenze, o si possono creare necessità improvvise ed impreviste, potrebbe esser necessaria un’asta con un’offerta abnorme, ovvero molto superiore al normale. In carenza di richiesta proporzionata, abbiamo visto come gli interessi su tali emissioni, aumenterebbero in modo anomalo, solo per il fatto di aver concentrato l’emissione in un unico momento. In tal caso la B.C. può creare del
denaro, imprestarlo a se stessa, e con essa partecipare all’asta, o a quello che si chiama “assegnazione a mercato aperto”. È implicito e pubblicizzato tale fatto, come è pubblicizzato il fatto che successivamente , tali titoli, vengano poi venduti, diluiti nel tempo, sul mercato, azzerando così l’anomalia di
denaro creato e SPESO.
Ecco, qui c’è un paradosso: prima spieghi perchè le Banche non possono “creare e spendere” denaro ma solo “prestarlo” altrimenti si comporterebbero come dei “falsari” ma poi -giustamente- ammetti che in determinate condizioni eccezionali questo non solo può ma deve essere fatto. Ribadisco: come la Sovranità Monetaria è oggi gestita dalla B.C. negli interessi di Banchieri Privati (fra i quali gli azionisti della Banca d’Italia che proprio “d’Italia non è…), domani potrebbe essere gestita da una nuova entità che lo faccia nel solo interesse della Collettività. Basta non escludere a priori che ciò sia possibile!
Ma ultimo punto anche se non meno importante degli altri, è il debito pubblico. Lascio a dopo le considerazioni politiche in merito, e tratto per ora solo la questione tecnica. Lo stato, come ogni entità economica, ha delle entrate e delle uscite. Se le prime superano le seconde si avrà un avanzo, al contrario un deficit, se uguali ci sarà pareggio. Le entrate sono costituite essenzialmente dalle tasse, le uscite da stipendi dei dipendenti pubblici, investimenti e tante altre spese. Se la gestione è in deficit, lo stato ha una sola possibilità per pagare gli stipendi anche gli ultimi mesi dell’anno, e cioè farsi imprestare quanto occorre per completare le spese dell’anno e quindi chiudere il bilancio eguagliando entrate+prestiti=uscite. È matematico e qualunque ragioniere capisce di cosa si parla. Perché non stampare o far stampare
denaro ? semplicemente , come ho già detto, perché il
denaro è un MEZZO per permettere gli scambi, non è una ricchezza, ma è un valore solo perché rappresenta dei beni reali.
Qui sono costretto a obiettare e ad invitarti a riflettere su una questione: anche se la parte da me sottolineata l’abbiamo ripetuta alla nausea sui testi di economia… prova a immaginare la differenza tra il ritrovarti in una città che non conosci con le tasche piene di una valuta non accettata (sebbene rappresenti un valore), le tasche piene di una valuta accettata e le tasche vuote… Inoltre ribadisco che siccome il Sistema Bancario genera un utile dalla propria attività di “gestione della Sovranità Monetaria per conto dello Stato” (o reddito da emissione monetaria o signoraggio in senso ristretto) non si capisce perchè questo utile, un domani, non possa andare alla collettività (dal momento che è alla collettività che la moneta appartiene) piuttosto che a delle S.p.A.
Se la ricchezza prodotta resta la stessa, ma aumenta il
denaro, l’unica cosa che avviene è che il
denaro varrà di meno, ovvero che occorrerà più
denaro per acquistare gli stessi beni. Vedi Weimar, o Katanga, o tutti quei paesi in cui , per risolvere i problemi di bilancio si è ricorso all’aumento della massa monetaria. Il risultato è sempre e solo una diminuzione del valore del
denaro.
Vero, però in caso di rarefazione monetaria non ci sono motivi per cui nuovo denaro non possa essere emesso direttamente su contro-valori reali (tipo una nuova costruzione) piuttosto che su contro-indebitamento.
Ma perché uno stato deve spendere più di quanto incassa ? Perché il governo o direttamente o indirettamente viene eletto, e dato che il popolo premia quei partiti e quegli uomini di governo che danno molto in servizi e facilitazioni e benefici, e chiedono poche tasse, allora la tendenza dei governanti è quella di chiedere sempre il meno possibile e dare il più possibile, e così si arriva ai deficit di bilancio. Deficit un anno, deficit l’anno successivo ed i deficit si sommano e creano il debito pubblico rendendo sempre più difficile ripagare il capitale, perché su quanto già imprestato cominciano a correre gli interessi, che diventano una spesa aggiuntiva, rendendo così sempre più difficile se non arduo rendere almeno parte del capitale. L’Italia ha accumulato negli ultimi 30 anni un debito di 1800 miliardi di euro, che ci costano solo di interessi tra i 70 e gli 80 miliardi all’anno. Questi sono soldi che invece di andare a finanziare welfare, scuola ecc.. vanno a ripagare coloro che hanno prestato soldi allo stato comprando i titoli del debito pubblico. E come il debito cresce, e il rischio di insolvenza cresce con esso, l’interesse richiesto per compensare tale rischio aumenta, aumentando così la spesa per interessi. Di chi è la colpa, quindi, del fatto che una parte così grande delle tasse pagate non ritorna al popolo che le paga sotto forma di servizi e facilitazioni ?
Vero: bel casino! Di chi è la colpa? Facile: del Governo quanto del Sistema Monetario e della Collettività che non si informa -e di conseguenza non capisce- questi fatti.
Vediamo però come la pensi tu:
La colpa è di quei governanti che hanno governato il paese negli anni precedenti, quelli che hanno fatto in continuazione bilanci in deficit, che hanno sperperato le risorse che successivamente figli e nipoti avrebbero dovuto ripagare. Ma qui si apre un discorso più ampio, perché i governanti non sono stati imposti da una qualche divinità cattiva o avversa, essi sono stati eletti dal popolo. Allora la colpa è del popolo! Si e no, diciamo che la colpa è dell’ignoranza del popolo che si è bevuto la favola della democrazia, del potere del popolo. Avete mai sentito un ministro del tesoro o un primo ministro chiedere al popolo se era d’accordo nel creare deficit ? no vero ? l’hanno semplicemente fatto, e nemmeno l’hanno mai evidenziato o illustrato le conseguenze, vero ? e quei pochi che mettevano in guardia contro gli effetti perversi del concedere benefici a debito, ovvero senza richiedere tasse sufficienti a finanziarli, venivano tacciati di catastrofismo, additati come “Cassandre” inutili, pedanti, e pessimiste.
Stai dicendo che un governo di Banchieri-Economisti-Privati non eletti sarebbe meglio? Almeno una possibile valita alternativa c’è e si chiama Democrazia Diretta, il problema è che essa passa per la consapevolezza della Collettività… e ce ne vorrà di tempo! Specialmente di questo passo.
La Milano da bere, la ricordate ? peccato che si beveva anche la ricchezza dei figli e dei nipoti e di chissà quante generazioni future !! Ma poi la parte della beffa più perversa, è che a beneficiare di quanto elargito creando debito sono stati essenzialmente alcuni, mentre a pagarne le conseguenze sono tutti, o almeno tutti coloro che le tasse le pagano !! Che poi le banche, come molte categorie di persone abbiano stretto accordi perversi con quei governanti, inducendoli a creare debito anziché riscuotere tasse o limitare spese, nessuno lo nega, anzi vigevano degli accordi tipo “tu mi lasci evadere e io con cosa risparmio ti finanzio il debito comprandoti BOT, CCT, ecc..” e per anni hanno funzionato dando così un elevato consenso ai partiti di governo, con partiti di opposizione muti, sordi e ciechi, o peggio complici. Nessuno si è premurato di spiegare al popolo a quale rovina stavano conducendo l’intero paese quei governanti, e ancora oggi c’è chi, indicando falsi obiettivi, cerca di confondere le menti deboli che preferiscono sentire indicare colpevoli astratti o inesistenti piuttosto che assumersi la responsabilità di punire i veri colpevoli, e continuano nell’opera di disinformazione che piano piano si è sostituita alla mancanza di informazione
Andrea Mensa
14.09.2010
Rinnovo i ringraziamenti ad Andrea Mensa per aver trovato il tempo di rendere pubblica la sua utile e ben esposta opinione nella speranza che non sia la prima(?) ed ultima volta.
Se volesse rispondere, noi di signoraggio.it siamo qui.