Cancelleria in tutta Italia, isole comprese
MONTECITORIO |
Basta spedire un fax e il deputato può chiedere alla segreteria la spedizione in tutta Italia di materiale di cancelleria: non solo carta intestata ma tutto l’occorrente per creare un vero e proprio ufficio a domicilio del parlamentare o dei suoi collaboratori.
Nonostante lo smodato utilizzo di auto blu, i parlamentari italiani possono usufruire di sconti per acquistare vetture di proprietà. A offrirle non sono però concessionari di macchine italiane bensì francesi: la Peugeot offre saldi fino al 20%, da sommare allo sconto che, abitualmente, i venditori applicano a tutti i clienti.
Il telefonino è un’arma fondamentale per tutti gli onorevoli che, spesso, vivono tra il paese natio e Roma spostandosi con frequenza. La Tim offre tariffe del tutto particolari. Nel 2008, in particolare, il noto operatore permetteva ai deputati di chiamare altri cellulari a soli 3 centesimi al minuto.
La Camera dei deputati paga 25 milioni di euro l’anno per l’affitto di un palazzo che per buona parte della settimana rimane del tutto deserto. Il proprietario è un imprenditore edile che ha acquistato l’enorme residenza a 500 metri da Montecitorio che ospita gli uffici di alcuni parlamentati. Di fatto il mutuo lo paga il Parlamento.
I barbieri hanno tutti lo stesso accento
Incomprensioni impossibili tra le poltrone del barbiere di Montecitorio. Tutti i 9 dipendenti parlano lo stesso dialetto che, guarda caso, è il medesimo del politico che, ai tempi dell’assunzione, sedeva sullo scranno più importante: quello della presidenza della Camera.
Un pc rubato oggi, due pc domani
Poliziotti di scorta o chauffeur?
Auto blu: qualche giorno fa, sul Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia scriveva: “sono tre i pilastri dell’immobilismo nella società italiana: il privilegio, il corporativismo e la demagogia”. Ebbene, io credo che abbia sacrosanta ragione. Emblematico, nel primo pilastro che tiene in piedi l’immobilismo in Italia, ovvero il privilegio, il caso delle auto blu. Sembra picciol cosa ma non lo è, considerando i costi per le casse dello Stato e la tanta demagogia, altro pilastro di immobilismo, che si fa sopra l’argomento. Sono stati tanti i tentativi di abolirle, ridurle, gestirle in car sharing, ma le auto blu, simbolo emblematico della Casta, se escono dalla porta rientrano sempre dalla finestra. Secondo le rilevazioni fatte dal sito www.contribuenti.it, le auto blu ammonterebbero a 626.760 per un costo complessivo di 18.93 miliardi di euro l’anno. Secondo, invece, i dati forniti dal ministro Brunetta nella relazione al Parlamento sulla pubblica amministrazione sarebbero circa 90.000. La verità, come si dice, sta nel mezzo ma siano 600mila o 100 mila,
anche se c’è una bella differenza, una cosa è certa: comunque sono tante, troppe, e costituiscono un inaccettabile privilegio, soprattutto se si paragonano i dati con gli altri paesi. Nella classifica generale dei paesi che usano le auto blu, l’Italia primeggia vergognosamente. Negli Stati Uniti d’America le auto di servizio sono 72.000, in Francia 63.000, in Inghilterra 56.000, in Germania 55.000, in Spagna 42.000, in Giappone 30.000, in Grecia 29.000 e, infine, in Portogallo 22.000. Roba da pazzi. Prendiamo la regione Sicilia dove macchine e chauffeur sono garantite a tutti: assessori, capi di gabinetto, dirigenti e segretari. 90 accessoriatissime berline a disposizione di tutti i papaveri e papere. Quanto costa il privilegio trinariciuto? 8,7 milioni di euro, uno sproposito, uno schiaffo in faccia ai cittadini siciliani e ai tanti problemi della regione. Eppure, esempi positivi ci sono. Come il caso della regione Marche, dove il presidente Spacca ha abolito le auto blu di netto. Ed è di ieri la notizia che anche De Magistris ha fatto lo stesso. Gli assessori della giunta regionale delle Marche e del comune di Napoli usano la propria macchina. Il governatore delle Marche, Spacca, arrivando all’inaugurazione dell’anno giudiziario con la sua brava ha detto: “fra tutte quelle auto blu sembravo un alieno”. L’alieno ha già fatto risparmiare alla regione 100mila euro.
M. Donadi
Sono pagati per proteggere i dipendenti del ministero dell’Interno. Ma trascorrono più tempo ad accompagnare le mogli degli onorevoli a fare la spesa o gli stessi deputati, la sera, a casa di un amante o alla festa del momento.
Per avere scorta e autoblu cliccare su "minacce.doc"
L’espediente è talmente utilizzato che la segreteria di Montecitorio, per evitare ogni volta di riscrivere daccapo le stesse parole, conservano sul pc un documento chiamato minacce.com. Contiene la maschera di un comunicato stampa da inviare ai giornali nel quale si esprime "profonda indignazione per le minacce ricevute" dal parlamentare chiamato in causa. All’indomani dall’invio del comunicato, il deputato riceverà l’ok dal prefetto e, poco dopo, avrà scorta e auto blu. Peccato che tutto questo, spesso, capiti in seguito a lettere di minacce inviate da amici del parlamentare interessato a girare con l’autoblu. Per rendere ancora più credibile la minaccia, inoltre, si aggiunge un piccolo bosso.
"Millemiglia" e la famiglia vola gratis
Pochi sanno che all’interno del Palazzo di Montecitorio c’è un’agenzia viaggi. E’ la stessa che procura biglietti aerei, ovviamente gratuiti, ai deputati. Nonostante il prezzo pari a zero del biglietto, gli onorevoli collezionano i punti per la tessera soci di Alitalia, "Millemiglia". Più punti si raccolgono e più biglietti gratuiti si ottengono. E così, grazie ai viaggi "di lavoro" pagati.
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