domenica 29 gennaio 2012

Bubble Light Design "Impronta Digitale" & Zebrata By Franco Zanotto


BUBBLE LIGHT DESIGN "IMPRONTA DIGITALE"

BUBBLE LIGHT DESIGN BY FRANCO ZANOTTO


BUBBLE LIGHT DESIGN "ZEBRATA"

BUBBLE LIGHT DESIGN "ZEBRATA"

Intervista da Whohub

CREATIVITÁ
Com'è successo che una persona come te abbia iniziato ad essere creativa? Perché?
Penso che creativi si nasce, dalla parola "creati" ovvero essere stati creati, e quindi un grande bisogno di gratitudine verso il Creatore che ci ha dato la vita e la luce. Nasce così il bisogno di dare, prerogativa al ricevere, "Amore" è la parola chiave, Amore verso il Creato, amare ciò che ti stà attorno, amare il tuo prossimo. Dare e ancora dare, e non stancarsi mai, dare ciò che il mondo si aspetta. Il creativo crea e quindi produce bene, il maligno invece è avido ed egoista e quindi è un distruttore producendo e seminando male. Così dal primo giorno della mia vita sono sto destinato per impulso e stimoli nel donare, nell'entusiasmare, nell'offrirsi e nel sacrificarsi per il prossimo. Dare se stessi agli altri è quanto di meglio l'uomo può raggiungere nella sua vita. Nasce così la necessità di plasmare la propria emozione su ogni individuo, ho conosciuto e quindi voglio far conoscere al mondo una prospettiva della vita, proprio come gli stessi bambini vivono la loro vita nel presente.. Essere creativi, essere una nuova stella che per portare luce, illuminare quanto egli stesso ha ricevuto per donarlo in comunione. Essere creativi non vuole significare necessariamente produrre qualcosa, un quadro, una fotografia, un monumento un oggetto, ma è emozionare, stupire trasmettendo il proprio Io superiore, aprire la proprio cuore e la propria anima. Un ballerino o un cantante non producono oggetti ma producono emozioni e quindi luce attraverso la conoscenza.
La tua mente è il tuo principale strumento di lavoro, in che modo la curi?
La mente deve essere immersa da una sorgente continua di acqua pura e purificatrice, che lava continuamente i nostri pensieri annullandoli completamente per mantenerla sempre pura. La mente deve essere sempre vuota perchè si possa sempre riempire e rinnovare. Se avete una mente piena si saturerà e sarà la fine di ogni creatività.
Come riesci ad evitare di ripeterti, di cadere in formule? Come ti mantieni fresco?
Mantenendo la mente sempre vuota sarà impossibile ripetersi, perchè ogni istante è innovativo ed è slegato da formule e pregiudizi. Il cielo per esempio non si ripete mai, ogni giorno è sempre diverso dal giorno prima, perchè non ha mantenuto nessuna memoria. Ciò che a volte ci blocca la creatività è il printing su determinate emozioni, ogni volta il nostro istinto agirebbe stimolando una causa effetto sempre lo stesso. Tornare a vivere come i bambini i quali non conoscono che il solo presente, il passato è passato e il futuro non esiste, vivono l'istante con intensità, si meravigliano e scoprono continuamente, mantengono la mente vuota perchè hanno bisogno di immagazzinare.
Da che fonti culturali trai maggiore ispirazione?
Dall'esperienza personale e dalla scoperta del creato nella loro essenza.
Chi sono stati i tuoi maestri?
I miei maestri sono stati: Cristo e il Vangelo per l'Umiltà, La Speranza, la Fede, la Temperanza, la Giustizia, la Prudenza e la Fortezza e il Dalai Lama per la conoscienza del vuoto e della Vaquità.
Quando accetti un lavoro che valore dai ad ognuno di questi fattori? Soldi, libertà, creatività, visibilità, lavorare con i migliori ...
Sono domande che non mi sono mai posto, comunque mai si deve creare per denaro o per un riscontro economico, non sei più un creativo ma un mercenario. La visibilità è importante per far eco nel mondo in cui vivi, perchè pià persone conoscono il tuo messaggio e più la tua vita è realizzata. Il mio rapporto verso un migliore o un minore è paritario.

sabato 28 gennaio 2012

Maccari direttore Tg1 e Casarin al Tgr,scontro su proposta dg Rai

Le nomine martedì nel cda. Bersani: "Frenare distruzione". Gasparri: 'Istiga all'illegalità

Il direttore generale della Rai Lorenza Lei
Roma, 28 gen. (TMNews) - Il direttore generale della Rai Lorenza Lei ha rotto gli indugi, inviando ai consiglieri di amministrazione il dossier che preannuncia le nomine che presenterà martedì al Cda: la proroga della direzione di Alberto Maccari al Tg1 (contratto in scadenza martedì prossimo), la promozione di Alessandro Casarin alla direzione della Tgr. Un blitz che dal centrosinistra viene attribuito a un patto notturno Pdl-Lega, i partiti considerati di riferimento dei due giornalisti e contro il quale aveva già sollevato dubbi il presidente della Rai Paolo Garimberti: "Prima del cda non parlo per rispetto del ruolo di garanzia", avrebbe spiegato ai suoi, chiarendo però che dopo la riunione e il voto "dirò sinceramente e liberamente ciò che penso". "Dal Governo - hanno commentato in una nota congiunta i parlamentari Vincenzo Vita del Pd e Beppe Giulietti del gruppo Misto, portavoce dell'associazione Articolo21 - ci attendiamo quanto meno l'immediato inserimento nel provvedimento sulle liberalizzazioni di una norma straordinaria relativa alla Rai e che spezzi radicalmente ogni interferenza indebita ed ogni cordone ombelicale, di qualsiasi natura". Per Antonio Di Pietro "è necessaria ed urgente una riforma che ridia respiro al nostro sistema d'informazione, valorizzando le professionalità interne all'azienda e ridisegnando il suo assetto gestionale". Il suo partito, l'Idv, ha annunciato una class action contro l'azienda se per le nomine fosse decisivo il voto del consigliere in quota Pdl Antonio Verro, recentemente proclamato deputato ma che non si è dimesso dal suo posto al vertice della tv pubblica. Durissimo Pier Luigi Bersani: "E' ora di mettere un freno alla progressiva distruzione di una società pubblica. Spero che il Cda non consenta questa deriva", ha detto, chiamando in causa il Governo: "Occorre mettere mano urgentemente, anche su iniziativa dell'esecutivo, ad una riforma della governance della Rai". Anche secondo Carlo Rognoni, in passato componente del Cda Rai, oggi responsabile del Forum Pd per la Riforma del sistema radiotelevisivo, ha chiesto un intervento di Monti: "Ci aspettiamo - ha affermato - che di fronte ad una crisi di governo dell'azienda Rai così drammatica l'azionista Tesoro si assuma le sue responsabilità". "Non ci faremo certamente intimidire - ha replicato tra gli altri il senatore del Pdl Vicenzo Fasano - dai tanti compagni che conoscono benissimo le regole della lottizzazione ed oggi vorrebbero imputarle in capo agli altri". Gli ha fatto eco il suo capogruppo Maurizio Gasparri, parlando di "indegna aggressione politica". Per l'esponente azzurro "Bersani istiga all'illegalità". BAr/Kat

giovedì 26 gennaio 2012

Invito alle Agenzie dell'Entrate e ad Equitalia di riflettere sui danni che provocano agli onesti cittadini che dichiarano le tasse e non possono pagarle per insolvenza dei loro creditori.

Resettare e amnistiare tutti i cittadini onesti lo chiede il Popolo per la Nazione  per dare una svolta.

Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera
La stessa parola equitalia, vuole significare equità per il paese, induce la parola stessa ad esaminare caso per caso per valutare la ragione per cui l'utente moroso si ritrova in quella determinata condizione di debito nei confronti delle Agenzie delle Entrate, e quì sono necessarie risorse umane, una commissione che valuti ogni singola posizione, quindi  l'agenzia Equitalia deve valutare ogni singolo caso se vuole essere equa.




Espongo a seguito il caso di mia nipote, nel 2005 non svolgendo alcuna attività si è rivolta a me per avere dei ragguagli sulle mie attività che per ragioni di insolvenza contrattuale con una nota casa di moda ho dovuto chiudere. Sapendo delle mie potenzialità, e per non perdere il patrimonio di esperienza accumulato negli anni era disposta di mettersi in gioco, trattandosi di un'attività creativa nel mondo del packaging da cui avrebbe potuto soddisfare le sue ambizioni di cretività volle mettersi in proprio. Così le diedi tutte le conoscenze e know-how supportandola dell'esperienza maturata nel corso degli anni di attività. Un pò a rilento la ditta cominciò a prendere piede nel settore. Già alla fine giugno del 2006 realizzò il packaging test di una borsa termica per la Barilla, per il biscotto semifreddo Ringo, si impegnò in una fiera internazionale a Tokyo al Gif Tex Design i primi luglio, alla fine dello stesso anno ricevette una commessa per lei importante per un'azienda di Pescara Mix Sixty, l'anno dopo La Gessi che produce rubinetteria di alto livello le commissionò tutto il packaging per una fiera internazionale in Dubai. Nella primavera del 2007 ricevette da un'azienda della provincia di Teramo una commessa per il suo cliente Nannini di Firenze che produce Borse di alto livello. Da questo progetto purtroppo si imbattè in un incidente di percorso e dovette ricorrere al recupero di settanta mila euro circa.  La causa prese il suo corso, il giudice di Torino concesse la provvisoria esecutorietà, ma essendoci beni pignorabili si dovette arrestare. Nel frattempo, in mancanza di quel denaro non potè pagare le tasse dovute. Si dovette procede con la causa, che nel frattempo, per competenza era sta inviata a Teramo, fermata con riserva. Attualmente la causa è stata accolta a Teramo, togliendo così la riserva. Mia nipote non può proseguire per mancanza di liquidità e soprattutto per insolvenza della ditta debitrice. Viste le condizioni oggi è costretta ad abbandonare la causa e rinunciare a tutti i suoi diritti.
Nel frattempo, non avendo potuto onorare il pagamento delle cartelle esattoriali si ritrova un debito, che con interessi e more a raggiunto la insosteniblile cifra di oltre 100.000 euro nei confronti dell'Equitalia. Nel frattempo ha dovuto chiudere l'attività. Ha fortunatamente trovato impiego come segretaria in una piccola azienda a conduzione famigliare. Ovviamente lo stipendio non le consente di onorare una rata mensile di 1.600 euro circa. I famigliari fino ad oggi l'anno potuta aiutare grazie ai risparmi che oggi, purtroppo vengono a mancare.
Per cui come può un'Istituzione dello Stato Democratico permettersi di mettere sul lastrico un'intera famiglia, per la sola colpa di aver dichiarato onestamente il suo reddito che uin realtà è stato penalizzato dal mancato pagamento del suo cliente? Dov'è la giustizia? Centinaia di migliaia di famiglie si ritrovano oggi con questo grande macigno sulle spalle. Condannate a pagare per essere state troppo oneste, dichiarando tutto fino all'ultimo centesimo. Quale futuro si prospetta per tutte queste persone beffate dal mercato e penalizzate dallo Stato? I sogni infranti di una giovane coppia, quale futuro li aspetta? Ritrovarsi l'ufficiale giudiziario dentro casa che esegue il pignoramento di ogni cosa, come può permetterselo e che futuro li aspetta? Nessuno si può permettere di toglierti da sotto un tetto, ne tanto meno lo Stato, penalizzato per esserti comportato onestamente nei suoi confronti.
Lo Stato deve intervenire radicalmente o sarà una catastrofe peggiore di un terremoto, che riverserà come uno uno tzunam in tutto il Paese. In questo caso è necesssario che intervenga con un'armistia e azzerare tutto il debito per giusta causa: "il futuro dei giovani e di una nazione".

 

domenica 22 gennaio 2012

Voglio coinvolgervi ad una riflessione di vita e di cammino interiore ponendovi delle domande:


1. Che cosa trovate di straordinario e di stupefacente in un percorso in cui incontrate una serie di segni e di rivelazioni, come quelle indicate qui sotto? 

2. Come mai, raggiungo il primo paese della Prov. di Caltanissetta, di nome Acquaviva il cui protettore è il S.S.Crocifisso, raggiungere Mussomeli i 5 aprile e dormire in un Albergo "I Monticelli "costruito in un terreno I Monticelli" di cui fu proprietario in parte mio nonno Vincenzo che nasce il 19 settembre del 1999, giorno del Crocifisso e muore dopo 93 anni lo stesso giorno del Crocifisso, il 19 settembre del 1992 ? 

3. Come mai mio fratello ha preso il nome di mio nonno Vincenzo, il suo secondo nome è Savatore, ed io Franco con il secondo nome Carmelo? 

4. Come mai la Madonna dei Miracoli è la protettrice di Mussomeli ed io sono nato proprio davanti al Suo Santuario per mano di mia zia Rita, levatrice e sorella di mia nonna Giuseppa? 

5. Come mai ancora, raggiungo Villalba il giorno dopo, il giorno del venerdì Santo, giorno in cui si apre il cancello che porta al Calvario e si percorre la via crucis?                     
6. Come mai il protettore di Villalba, ovvero città dell'Alba, il cui protettore è proprio San Giuseppe? 

7. Come mai arrivo a Caltanissetta il sabato per il riposo della notte e a Pasqua mi ritrovo nella Cattedrale della mia Provincia e il  patrono è proprio San Michele Arcangelo? 

8. Come mai ancora ad Albenga il Sindaco è donna ed è di origine della mia città materna Villalba, ovvero cità dell'Alba?

9. Come mai ancora scopriamo che il protettore della città di Albenga è sempre l'Arcangelo San Michele, come il protettore della sua città di provincia Caltanissetta?

10. Come mai la sigla della città di Caltanissetta è proprio (CL), CL in numeri romani 150, come i 150 anni festeggiati per l'Unità d'Italia.

11. Come mai nella Cattedrale di Caltanissetta ci sono due Angeli Custodi della Cattedrale di origine della mia città natale di Mussomeli?

12. COME MAI ANCORA LE MIE DOMANDE SONO 12 ?

Datemi e datevi una risposta.

sabato 21 gennaio 2012

Il fatto della Costa Concordia è il fatto dell'Italia; il suo comandante codardo come i governanti italiani, codardi anche loro: "Questa è la vera tragedia Italia" . Liberalizzazioni. E l'Italia affonda con la Concordia


ROMA - E' insopportabile vedere un comandante che non solo ignora il pericolo, ma si fa servire la cena in compagnia di un'avvenente signorina bionda, mentre la sua nave sta imbarcando acqua e presto scomparirà negli abissi marini. E pensate se quella grande imbarcazione si chiamasse Italia e quel comandante  fosse una schiera di persone intente a farvi credere di operare per il bene del Paese.
La metafora calza a pennello, perchè è esattamente  questo lo scenario a cui stiamo assistendo.

E a rimetterci saranno sempre quelli dei ponti inferiori, ovvero quelli delle classi sociali meno abbienti, proprio come succedeva e succede da sempre nella vita reale. Non si riesce proprio ad uscire da questa regola, nemmeno se i venti di rivolta soffiano anche nella penisola.

Nella nave Italia, però, mentre lo squarcio continua a imbarcare acqua s'impongono rimedi "palliativi" sui quali sorgono seri dubbi sulla loro efficacia. La liberalizzazione è uno di quelle ricette che serviranno a ben poco, almeno in questo frangente di instabilità socio economica.

Secondo il governo di capitani, che ha partorito il decreto legge, composto da  44 articoli, alla fine la libera concorrenza darebbe maggiore respiro ai consumatori, calmierando i prezzi. Ma a che serve cercare una ripartenza dell'economia se l'Italia aumenta continuamente le fila dei disoccupati, dei cassaintegrati. Insomma, chi compra cosa se i soldi non ci sono?
Se il precedente presidente del Consiglio pensava più al bunga-bunga che ai problemi dell'Italia, quest'ultimo pensa di risolverli stravolgendo un sistema già di per sè caotico e spesso senza regole e senza chi ne controlli l'effettivo rispetto.

Altro che ipotetico rilancio. Non servono più nemmeno gli autorevoli sondaggi che di dati drammatici in questi ultimi tempi ne hanno forniti, e pure tanti. E non parliamo della possibile liberalizzazione dei servizi pubblici, come l'acqua, rimessi in discussione in barba a un referendum in cui 27 milioni di italiani avevano già espresso il loro parere.

Di solito quando una famiglia ha dei grossi problemi economici cosa fa? Tutti i suoi membri si mettono alla ricerca di una fonte di guadagno attraverso il lavoro, mentre si cerca di tagliare le spese superflue o quelle meno necessarie per garantire un minimo di sopravvivenza dignitosa. Sembra abbastanza logico. Quando le cose non te le puoi permettere bisogna ricominciare da zero, riorganizzare le forze, sacrificare il sacrificabile, ma non il necessario.

Il fatto è che la benedetta Fase 2 del governo Monti, che avrebbe dovuto puntare l'attenzione sull'occupazione, non ha sortito nessun effetto, perchè si è preferito sorvolare sulla scottante questione puntando sull'ipotetica credibilità che l'Italia dovrebbe continuare a trasmettere all'estero. E  l'ultima tragedia all'isola del Giglio calza a pennello con l'ennesima rappresentazione tipicamente italiana, dove guarda caso spunta sempre una bionda di turno.


Nel frattempo la povertà nel paese dilaga, l'esasperazione è incontenibile, i giovani sono a casa senza lavoro, i vecchi sulla soglia della povertà a tirare avanti con una pesnione da "fame".
In questo desolante scenario non si riesce proprio a capire la ricetta del banchiere Monti, che del mondo liberista  che lui da sempre rappresenta non vuole disfarsene. Non ci sono patrimoniali in vista, non c'è quello che si ventilava tempo addietro, ovvero una sorta di ridistribuzione del reddito o manovra "equa", come l'aveva chiamata il professore della Bocconi e non ci sono neppure i tagli per miliardi di euro a degli aerei da guerra che sarebbero un'alternativa validissima. Non ci sono neppure i tagli a quelle grandi opere che costeranno parecchi miliardi di euro e contribuiranno alla distruzione del nostro ambiente naturale. Senza contare che il Dl contiene il via libera alla trivellazione del territorio e del mare sottocosta per la ricerca e l'estrazione di petrolio e gas sempre all0insegna delle grandi lobby.

Insomma Monti ci ha fregato. Voleva cambiare l'Italia ripulendo la sua immagine e invece ci sta facendo ripiombare in un periodo davvero buio, in cui  questa volta sarà difficile non scatenare una sollevazione popolare.


venerdì 20 gennaio 2012

I Forconi mettono la Sicilia in ginocchio

La protesta va avanti fino al 25. A Palermo preso d'assalto l'ultimo distributore di benzina

Palermo20 gen. (TMNews) - Slitta di cinque giorni la fine della protesta degli autotrasportatori siciliani aderenti alla sigla Aias, che stanno paralizzando da una settimana l'intera regione, impedendo l'approvvigionamento di prodotti alimentari e di carburante in tutta l'isola. Secondo quanto si apprende dai rappresentanti del consorzio, gli autotrasportatori "hanno ottenuto dalle questure siciliane la proroga del termine della protesta" prevista inizialmente per la mezzanotte di oggi. L'azione dei manifestanti, comunque, dovrebbe arrecare meno disagi ai cittadini, esasperati dai giorni di blocchi e presidi. Come spiega Martino Morsello, tra i promotori del "Movimento dei forconi", infatti, "assieme agli autotrasportatori la protesta continuerà fino a venerdì 25 gennaio nei presidi prestabiliti non creando intralci alla circolazione nè tanto meno all'approvviggionamento di merce di prima necessità. Occorre in questo momento dare visibilità in tutto il mondo alla grande responsabilità che tutti i siciliani hanno in questo momento difficile in cui si trova non solo l'economia dell'isola ma anche le famiglie e le aziende di saper soffrire e avere fiducia nelle istituzioni chiamate a un compito difficile, quello di ridistribuire il reddito partendo dallo sviluppo delle aziende"Palermocome altre città siciliane è ormai in ginocchio. In tutta l'isola sono una trentina i blocchi messi in atto. Tutte le pompe di benzina sono a secco, e gli automobilisti incolonnati in auto in prossimità dell'ultimo distributore di carburante attivo, attendono fino a 10 ore nella speranza di poter riempire anche un bidone di benzina. Gli scaffali dei supermercati del capoluogo siciliano sono quasi vuoti. Difficile trovare pasta, olio, latte, acqua minerale e succhi di frutta. Dall'altro lato dell'isola, nel Ragusano, anche oggi il mercato ortofrutticolo di Vittoria è rimasto chiuso. E mentre il presidente della Regione Raffaele Lombardo annuncia l'incontro con il premier Monti, fissato per mercoledì mattina aRomala Digos comincia a indagare sulle eventuali infiltrazioni estremiste, sia di destra che di sinistra, all'interno dei movimenti che stanno dando vita alla protesta. Livello di guardia massimo anche da parte delle Procure siciliane, dopo l'allarme lanciato ieri, e ribadito oggi, dal presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che teme che dietro la "rivolta" possano esserci matrici mafiose. Al momento non è stata formalizzata nessuna denuncia in tal senso, ma alla luce della volontà del movimento "Forza d'Urto" e del "Movimento dei forconi" di continuare la protesta ad oltranza, non è escluso che nei prossimi giorni possano scattare le prime indagini. xpa

Sicilia, auto blu per accompagnare la fidanzata magistrato: è bufera sull’assessore Armao


L'uso improprio del mezzo d'ordinanza - con tanto di autista e lampeggiante - rivelato da l'Espresso. Il titolare del Bilancio regionale è un fedelissimo del governatore Raffaele Lombardo, ma dice di essere un tecnico. Il suo nome è stato fatto più volte - e da tutti i partiti - come candidato sindaco di Palermo

Gaetano Armao

La Regione Sicilia gli ha messo a disposizione una potente auto blu con autista e lampeggiante. Lui, però, a volte rinuncia ad usarla, preferendo spedirla in giro per accompagnare la fidanzata nel centro di Palermo: un modo elegante per evitarle noiose file nel traffico e fastidiose perdite di tempo in cerca di un parcheggio. L’atto di galanteria tutto a spese dei contribuenti è di Gaetano Armao, assessore al Bilancio che da quattro anni è un fedelissimo di Raffaele Lombardo nei vari ribaltoni del governo regionale siciliano. La distinta signora bionda – scoperta da l’Espresso mentre veniva accompagnata in giro dall’autista pagato dalla Regione – è invece Giuseppa Lara Bartolozzi, compagna di Armao e magistrato della sezione fallimentare del Tribunale di Palermo.

La dottoressa Bartolozzi, quindi, in quanto magistrato dovrebbe ben sapere che l’utilizzo di quel mezzo non dovrebbe esserle consentito. E dovrebbe saperlo bene anche Armao, che in quanto esperto avvocato amministrativista è stato chiamato ad amministrare i conti dell’isola, non certo floridi. Ed è proprio per sanare questi conti che negli ultimi tempi il governatore Lombardo, incalzato dai giornali, ha deciso di dichiarare guerra agli sprechi: niente più Audi A6 per gli assessori, ma soltanto Audi A4, berline più piccole, che ai contribuenti costano ‘al massimo’ 35 mila euro. Armao però finora non ha voluto rinunciare ai suoi atti di galanteria. Anzi, in certi casi avrebbe addirittura utilizzato l’auto blu con autista per accompagnare a casa la tata della figlia.

Già consulente e consigliere di Gianfranco Miccichè, ex console onorario del piccolo stato del Belize (incarico che gli garantisce ancora oggi un parcheggio riservato sotto casa), custode giudiziario dei beni di Stefano Ricucci, Armao ci tiene a sottolineare spesso la sua lontananza dalla politica. “Io sono un tecnico” ripete sempre nelle sue uscite pubbliche come custode del bilancio regionale. Un tecnico che piace a tanti, a tutti. Piace talmente tanto da essere considerato il possibile candidato a sindaco di Palermo praticamente di tutte le possibili alleanze elettorali: un giorno lo candiderebbero il Pd e l’Mpa, un altro il Terzo polo, un altro ancora lo appoggerebbe volentieri il centrodestra e l’Udc. Un tecnico trasversalissimo. Che nonostante abbia assunto dal 2008 l’incarico di assessore regionale non ha rinunciato nel frattempo a difendere da avvocato i suoi clienti nelle cause contro la Regione Sicilia, ovvero contro lo stesso ente che gli paga l’unico stipendio (11mila euro al mese) che dichiara. Addirittura come legale di una società di energia è arrivato a fare causa all’assessorato ai Beni Culturali, che aveva negato la realizzazione di un parco eolico a Caltanissetta. Assessorato che Armao ha guidato ad interim nel 2009: in quel caso quindi l’avvocato galante che spedisce l’auto blu a fare da scorta alla compagna è riuscito nell’intento di farsi causa da solo.

Intimidazioni e minacce ai commercianti Ombra della mafia sul Movimento dei Forconi



Emblematico il caso di Lentini, in provincia di Siracusa, dove i manifestanti girano in squadre per convincere i negozianti ad abbassare le saracinesche. Il leader della protesta, Martino Morsello, ha iniziato uno sciopero della fame per sollecitare le autorità ad accertare "la verità di tali gravi affermazioni e conoscere i nomi dei criminali che potrebbero esserci vicini"
“Le squadre stanno girando”. E’ la formula che in questi giorni passa di bocca in bocca tra molti commercianti siciliani che subito si apprestano ad abbassare la saracinesca delle proprie attività. Rendendo impossibile in paesi come Lentini, in provincia di Siracusa, trovare anche solo un panificio aperto. E’ l’effetto delle proteste di autotrasportatori e agricoltori che da lunedì stanno bloccando l’isola. E’ l’ombra della mafia nella manifestazione, denunciata più volte e a vari livelli. Intimidazioni, raccontano i commercianti. Tentativi pacifici di convincere quanti più siciliani è possibile ad aderire, rispondono i manifestanti che respingono ogni accusa. “Ma dire ‘poi non vi lamentate se mettono le bombe’ vi sembra un garbato invito?”, sbotta un negoziante di Lentini. Il leader dei Forconi, Martino Morsello, ha iniziato uno sciopero della fame per sollecitare le autorità ad accertare “la verità di tali gravissime affermazioni e conoscere i nomi dei personaggi mafiosi che potrebbero essere vicini al nostro movimento”, spiega.

Nel Catanese, una trentina di commercianti si sono rivolti alla Confcommercio locale. Che ieri ha girato le loro segnalazioni al viceprefetto vicario etneo chiedendo “un passo più fermo”, spiega il presidente Riccardo Galimberti. Non contro la protesta in sé – con cui molti solidarizzano – ma nei confronti dei metodi intimidatori e dei danni provocati da queste chiusure forzate. “Danni che ammontano già a circa 500 milioni di euro” continua Galimberti. “I negozianti hanno paura delle ritorsioni” conferma Salvatore Giuffrida, dell’associazione antiracket lentinese. “Come posso rischiare? – chiede un commerciante – Un incendio al negozio distruggerebbe in pochi minuti il sacrificio di anni”.

Cittadini e negozianti raccontano di un metodo ormai rodato. I manifestanti – o più spesso gli amici degli amici – girano in squadre, sui motorini, per il paese. Quando trovano un negozio ancora aperto chiamano a raccolta gli altri. “E arrivano in dieci a chiederti di chiudere. Ma sempre gentilmente, eh”, spiega amaro un altro esercente che preferisce restare anonimo. E così Lentini sembra ormai “un paese fantasma”. Negozi chiusi e blocco autostradale all’ingresso. Rallentamenti consistenti in uscita. Da ieri, su Facebook, gira la nota di un produttore agrumicolo lentinese. “Ho passato un po’ di tempo ad osservare questi blocchi, non c’era ovviamente nessuna facoltà nel poter scegliere di aderire o meno – scrive – I toni ed i modi erano semplicemente intimidatori, in una maniera che nessun siciliano che voglia campare cent’anni potrebbe mai fraintendere”.

E a notarlo non sono solo i cittadini siciliani. “Bisognerebbe essere ciechi per non accorgersene”, commentano dalla centrale operativa dei Carabinieri di Augusta, da cui Lentini dipende. “Eppure qui di denunce ne sono arrivate poche”. Senza quelle è impossibile intervenire, lamentano. “Se vuoi la mia denuncia, devi guadagnartela – risponde un commerciante – Come faccio a fidarmi se anche un vigile urbano mi consiglia di chiudere?”. Stessa amarezza del produttore agrumicolo: “Il fatto che le forze dell’ordine abbiano assistito passivamente a questi eventi, con i finestrini delle macchine ben chiusi per non sentire il carattere intimidatorio dei pacifici manifestanti nei confronti degli autisti dei mezzi è gravissimo”.

“Quando c’è disperazione e mancanza di prospettive per il futuro, la situazione diventa sempre complicata – commenta Armando Rossitto, di Libera Lentini – Siamo allarmati dai racconti dei commercianti, ma dire che il problema è solo la presenza della mafia è riduttivo. Anzi, se fosse così, sarebbe tutto molto più semplice da risolvere”. Per i negozianti, però, di sicuro c’è solo che “lo Stato sta perdendo contro questi delinquenti”.

martedì 17 gennaio 2012

Nulla è a caso

Ciao Tony, oggi è il tuo onomastico.

Questa mattina ho incontrato Marco Trabbia del  locale di Italo, tupo fratello il Mixage di Torino, in via San Donato,a Torino per programmare l'evento di San Valentino domenica 5 febbraio alle ore 20,30 insieme con l'apericena. Come vedi il giorno dell'evento è legato al compleanno di tuo fratello Renzo che compirà 63 anni, e in quell'occasione sarà festeggiato, e sarà un occasione per riincontrarti con tuo fratello Italo. Nulla è a caso, come mi avevi chiesto cosa centrasse tuo fratello. Renzo è stato il sommo catalizzatore di quanto è accaduto oggi. l'incontro, non a caso con Stefano della location del Centro Moreno dove si svolgerà, non a caso, la presentazione della mia Bubble Light, e non a caso l'8 febbraio. Poi ancora l'incontro con te, Antonio, ed oggi si festeggia il Santo, tutto succede oggi per le mie attività future sulla Bubble Light. Antonio, non a caso,  significa "colui che precede", di fatti tu hai preceduto tutti questi avvenimenti, e non a caso sei stato a Roma per la tua purificazione e iniziare un nuovo cammino di vita. 

Piazza San Pietro a Roma
Ricorda poi che proprio il quadro di Sant'Eligio viene prelevato dalla Chiesa di Sant'Antonio Abate di Mussomeli per seguirmi a Venaria Reale alla Reggia della Venaria Reale per la Mostra la Bella Italia.  
Chiesa di Sant'Antonio Abate


Inoltre abito, non a caso, In Piazza Michelangelo, una zona con le vie battezzate con i nomi degli artisti, la mia via Pietro Mascagni, il 19 è il numero civico, ma è anche il numero del Crocifisso che ricorre il giorno 19 settembre data in cui mio nonno Vincenzo, ovvero "il vittorioso", nasce e muore nella stessa data, all'età di 93 anni nel 1992 essendo nato nel 1899. 
Teatro della Concordia a Venaria Reale
Di fronte è stato costruito il teatro della Concordia, come la nave Costa Crociere. Si squarcia sulle roccie di fronte all'Isola del Giglio. 
Naufragio della Costa Concordia
Il giorno prima avevo chiamato Don Mauro della Chiesa del Giglio a Montevarchi, la parrocchia accoglie diseredati ed extracomunitari, allora ventisette persone e ventotto con me. 
La chiesa del Giglio a Montevarchi
Ma la cosa più straordinaria è che proprio oggi hanno salvato il mercantile italiano Valdarno, 
http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20120117_140215.shtml, legata come vedi alla Concordia, all'Isola del Giglio e alla vallata della città di Montevarchi un paio di km. dal Quartiere Generale di Prada Terranova Bracciolini che ho raggiunto lungo il mio cammino. 


Osserva la foto scattata A Giuseppe Garibaldi a Terranova Bracciolini, non a caso, segue poi l'allegato della chiesa del Giglio a Montevarchi e la comunità di Don Mauro.



Seduto a fianco a Don Mauro dopo 55 kilometri di cammino

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